Il mondo del fitness si dibatte da sempre su una questione: è meglio allenarsi con i macchinari o a corpo libero? Non c’è dubbio che tra i due il primo risulti più intuitivo, soprattutto per un neofita, in quanto tutta l’esecuzione dell’esercizio è guidata dal macchinario stesso, portando così al minimo il rischio d’infortunio. D’altro canto, allenarsi a corpo libero o con pesi “liberi” permette di affinare la tecnica, la qualità esecutiva e il Range Of Motion (ROM) di ogni esercizio. Insomma, un buon allenamento completo dovrebbe comprendere sia esercizi ai macchinari, sia esercizi a corpo libero. Ma quali sono i macchinari più indicati da utilizzarsi durante un allenamento? Ognuno avrà il suo preferito. Il mio non è un macchinario comune, non si trova nelle classiche palestre ma solo in alcuni studi privati. Ovviamente, lo studio di Ad Hoc non poteva fare a meno di Kinesis One®.
Brevetto esclusivo di Technogym, questo macchinario è dotato di un sistema di cavi a circuito chiuso che permette di ottenere traiettorie di movimento libere nello spazio. Una delle più grandi e avanzate caratteristiche della macchina è la Full Gravity Technology, ovvero la possibilità di eseguire esercizi con libertà di movimento a 360°.
Il macchinario presenta due pacchi pesi indipendenti l’uno dall’altro (è possibile lavorare singolarmente o in coppia) molto simili a quelli delle macchine isotoniche presenti nelle palestre, ma con una sostanziale differenza. Infatti, sulle piastre il peso non è indicato in kg ma si articola in differenti livelli di carico che vanno da 1 a 16. Così facendo, lo stesso esercizio può essere eseguito con sforzi di livello differente.
Altro metodo per aumentare la difficoltà dell’esercizio è quello di incrementare la distanza dalla macchina per sfruttare al meglio la lunghezza dei cavi (fino a 3 metri): l’attivazione dei muscoli stabilizzatori sarà maggiore e aumenterà il lavoro del core per mantenere stabile e in equilibrio il corpo durante tutta l’esecuzione del gesto.
Questo sistema permette di allenare sia muscoli specifici, lavorando in isolamento (bicipiti, tricipiti), sia interi gruppi muscolari mediante movimenti composti che attivano le catene cinetiche sui tre piani (articolazione scapolo-omerale). I movimenti di base possono essere combinati tra loro creando esercizi più articolati e stimolanti che attivano i muscoli del core per migliorare i gesti della vita quotidiana o della performance sportiva.
Come detto poc’anzi, il sistema di cavi che sta alla base del macchinario permette di eseguire gli esercizi in totale libertà di movimento su tutti e tre i piani (frontale, sagittale, trasverso), mentre le resistenze permettono un lavoro per gradi. La ricerca dell’equilibrio, della flessibilità e della stabilità sono la base per esercizi di questo tipo.
Si tratta di un macchinario che innalza notevolmente il livello di qualunque studio privato: bello e divertente da utilizzare, con un’estetica moderna, ricercata e molto funzionale. Technogym porta il focus dell’allenamento sulla qualità dei movimenti piuttosto che sulla quantità del carico, facendo percepire il peso non come semplice chilo ma come sovraccarico d’intensità, al fine di rendere più complesso e destabilizzante l’esercizio scelto.
Lascia davvero tantissima libertà d’inventiva al personal trainer, che potrà utilizzare tutta la sua fantasia per creare sempre nuovi esercizi da proporre ai propri clienti.